La domenica pomeriggio è sempre un po’ ostica, voglia di uscire pari a zero… può capitare però di decidere di imbarcarsi alla volta del Vintage Market di turno per fare un po’ di shopping e sentire buona musica. Ed è proprio a una edizione del Vintage Market che abbiamo incontrato le ragazze del brand Fhate Off: Toppe meravigliose realizzate con dedizione e notevole stile, per questi due (buoni) motivi abbiamo deciso di intervistarle!
Partiamo subito con le presentazioni e: “chi fa cosa” all’interno del duo?
Siamo Fara e Federica e che dire… La realtà è che facciamo entrambe tutto e niente, soprattutto nei periodi in cui abbiamo più richiesta cerchiamo di dividerci equamente gli ordini da fare in base più che altro a chi NON ha voglia di cucire cosa piuttosto che il contrario. Non c’è una gerarchia tra di noi, ognuna sviluppa le idee che le vengono in mente autonomamente e ci consultiamo solo per le pubblicazioni sui social che entrambe odiamo fare e che quindi tentiamo di dividerci il più possibile.
Da dove nasce il nome Fhate Off?
Il nome Fhate Off nasce da una pesca in un cappello con all’interno una ventina di bigliettini con nomi (im)probabili suggeritici dai nostri amici. All’inizio voleva avere un sacco di significati ma alla fine non vuol dire nulla anche se, con il passare del tempo, ognuno lo ha interpretato un po’ come voleva e noi ne abbiamo approfittato per dare un senso a un nome che in realtà non ne aveva.
Parlateci un po’ di tecnica e quando avete imparato a cucire (così bene!)?
La nostra tecnica è: Divano, Netflix, ago, filo e frustrazione. Veniamo da percorsi diversi ma siamo entrambe autodidatte, abbiamo imparato rubando con gli occhi i segreti del mestiere alle nostre nonne e col tempo e l’esperienza abbiamo affinato la tecnica a discapito delle nostre diottrie. Fondamentalmente ci piace molto sperimentare, passiamo senza senso alcuno dalla macchina da cucire ad ago, filo e forza di volontà e siamo sempre alla ricerca di materiali e metodi “innovativi”.
Quali sono le maggiori fonti di ispirazione?
Non essendo persone particolarmente solari esprimiamo semplicemente le nostre sensazioni sul mondo (che a quanto pare vengono condivise da molti), ricamiamo tutto quello che ci piace o che odiamo, quello che nella vita ci ha segnato come Sloth, una delle nostre prime toppe, le icone del nostro passato e del nostro presente, passando dalle cose più stupide a quelle più “impegnate”. Non c’è una vera fonte di ispirazione, facciamo tutto quello che ci passa per la testa, e poi sì, guardando i nostri lavori è abbastanza chiaro che ci fanno schifo i tatuaggi, soprattutto tradizionali.
Cosa ascoltate quando lavorate?
Veniamo da ambienti molto diversi quindi per non fare torto a nessuno quando cuciamo insieme ascoltiamo tutto quello che ci accomuna e che in presenza di altri non ascolteremmo mai: Britney Spears, Gwen Stefani, le Spice Girls, Beyoncè e i 666..
Sempre in ambito lavorativo: qual’è stata la vostra più grande soddisfazione?
La nostra più grande soddisfazione è stata quella volta in cui tramite Facebook ci ha contattato Gipi per delle toppe custom inerenti al suo gioco di ruolo “Bruti”. Lavorare su un disegno di un artista che stimiamo è stato molto stimolante nonché gratificante. Degno di nota però è il sessantenne che durante un mercato ci comprò una toppa con scritto MNNGGCRST senza battere ciglio. So’ soddisfazioni.
Dove possiamo trovarvi?
Per ora non abbiamo un luogo fisico, ci trovate su tutti i social e con un’attitudine decisamente antisocial in molti mercati della capitale.
E infine mandate un vostro saluto ai nostri lettori 🙂
Dal profondo dei nostri cuori.