«Roma, Roma, Roma, core de ’sta città…», di sicuro Roma è il cuore di prolifiche realtà creative, soprattutto indipendenti, che nella loro guadagnata libertà riescono a dare corpo a progetti solidi e ben riusciti.
È il caso di FAME fanzine che nasce dalla mente di due bravissime illustratrici: Irene Rinaldi (aka Yo Irene) e Alessandra de Cristofaro. La fanzine è al quarto numero ed è, come il titolo suggerisce, dedicata interamente al Cibo interpretato di volta in volta da artisti che assecondano il tema portante. FAME è una fanzine dal carattere volutamente anni ’90, le sue pagine non strizzano l’occhio alle patinature dell’ultima ora anzi, FAME, vuole sfatare in modo quasi blasfemo il concetto Cibo e lo fa dedicando ogni singolo numero a chi con il «cuore cicciottino» sa leggere e interpretare gli infiniti moti della fame intesa, ovviamente, in ogni senso possibile.
Con Irene e Alessandra abbiamo chiacchierato un po’ del progetto.
8:30 COLAZIONE
Magia alimentare o alimentare la magia?
La magia dell’alimentari
Un deserto di parole o una mareggiata di visioni?
Il progetto di FAME nasce dalla mente di due illustratrici, quindi siamo senz’altro legate al mondo delle immagini e volevamo che la fanzine avesse un determinato impatto estetico. È venuto naturale poi inserire dei contenuti scritti, coinvolgendo non soltanto illustratori ma anche chef, giornalisti e amici che fossero buone forchette. Quando chiediamo un contributo, lo facciamo invitando spesso chi collabora a sentirsi libero di proporci cose diverse dal suo campo d’azione abituale, vorremo che gli chef facessero fumetti e gli illustratori ci scrivessero ricette, che i giornalisti facessero foto e i fotografi disegnassero. Per ora non è mai successo ma quello che ci interessa non è collezionare immagini tenute insieme da un titolo unico, ma sentire la voce e l’interpretazione del tema delle persone che partecipano al numero, che sia attraverso le immagini o le parole diventa quindi solo una formalità (o una questione di qualità, non ricordo più bene).
13:30 PRANZO
Il tema è importante o portante?
Il tema è portante. Si parte dal cibo e dal concetto di appetito, accostandolo in ogni numero a una tematica diversa. Ad esempio nel numero tre il cibo è stato accostato alla magia e alla superstizione (da qui il titolo Cornetti), nei numeri precedenti l’associazione è stata ai viaggi (Trip) e ai ripensamenti (Rimorsi). Ci piace il cortocircuito che si crea associando il tema del cibo con altri concetti, è un input che serve a chi partecipa a riflettere su un aspetto insolito del cibo e quindi a far emergere una visione nuova e nuove idee. Inoltre serve a noi per capire chi contattare: una volta deciso il titolo iniziamo a pensare a quali persone potrebbero tirare fuori un buon contributo partendo da quel concetto, le più adatte e quelle di cui ci interessa il punto di vista proprio su quel tema. Questo perché seguiamo tanto e volentieri il lavoro dei colleghi e ci interfacciamo spesso con persone che scrivono o che amano farlo. Valutando bene chi chiamare poi possiamo lasciare libero chi collabora di proporci quello che vuole e questo ci regala contributi che ogni volta ci sorprendono: i voli pindarici ci piacciono quasi quanto le pizzette rosse. Questa impostazione anarchica dove chi collabora può proporre quello che vuole, funziona proprio perché in realtà la nostra direzione da caporedattori, o per meglio dire da capotavola, si svolge solo a monte nella scelta della persone. Ogni numero è differente, ogni volta ci sono nuovi invitati, il tema rimane il cardine intorno al quale far girare tutto, ma in effetti la forza portante sono le persone che disegnano, scrivono e cucinano per Fame.
Carbonara vegana o polenta nostrana?
Questa potrebbe essere benissimo la domanda di uno dei nostri test creati da Sara Dal Zotto. Noi vorremmo uscisse il profilo Polenta nostrana, perché sicuramente suona più sincero. Con tutto il rispetto per i vegani (qui parlano due vegetariane) ma nella carbonara se non ci metti il guanciale e l’uovo non è una carbonara, come la birra analcolica o l’erba finta… sono cose che non ci appartengono. La sincerità e la spontaneità sono sicuramente i tratti che cerchiamo nella nostra fanzine: è essa stessa un mezzo essenziale e diretto, che vuole per natura essere semplice. Poi la polenta è anche una base che puoi condire come vuoi… e sale la salivazione solo a pensare ai sughetti buoni con cui la puoi accompagnare… e questo è molto affine al modo in cui abbiamo impostato FAME, ovvero una base che può essere condita in maniera diversa. Una struttura solida ma elastica, a volte sugosa a volte alla piastra… oddio che buona la polenta!!!
18:30 APERITIVO
L’appetito vien mangiando o lottando?
Fame è nata per mettere insieme le cose che ci piacciono e le persone che stimiamo, come quando si organizza una cena, Fame ha lo stesso spirito conviviale e lo stesso appetito. Nasce da una necessità, come tutta l’autoproduzione, poi ovviamente serve la determinazione per portare avanti un progetto e cercare di farlo al meglio. Ci siamo fatte una promessa, che è quella di lasciare che FAME rimanga un progetto di sfogo e rilassato, qualcosa da fare per noi e non per gli altri (casomai con gli altri). FAME non è fatto per guadagnare o per piacere, non è fatto per diventare famoso. Nasce dall’urgenza che ci spinge a realizzare quello che abbiamo in mente, quello che abbiamo immaginato. Ovviamente più si va avanti e più le idee si sviluppano e si evolvono. FAME è proteso verso il futuro e come a tavola parliamo di cibo mentre mangiamo, così mentre prepariamo un numero parliamo già di quello successivo.
Siesta o fiesta?
In realtà in mezzo a tutta questa festosa casualità, da parte nostra c’è una certa serietà nell’affrontare il progetto e il dovuto impegno. Certo, è la solennità del prendere il tè con le bambole, offrendo biscotti di plastica, sorseggiando l’aria e girando nelle tazzine zucchero inesistente, ma parafrasando Pirandello, se FAME è il nostro palcoscenico, noi lì giochiamo a fare sul serio. Quindi insomma, prima fiesta e dopo siesta.
20:30 CENA
È il peso che conta o conta la spesa?
Se autoprodursi significa ritagliarsi uno spazio nel mondo e che te lo costruisci da solo (perché paghi tu e quindi decidi tu) allora siamo dell’idea che vale fare quello che si vuole e come si vuole. Significa essere liberi ed è in qualche modo un atto politico, per questo di solito viene assimilato al mondo della controcultura. Fare autoproduzione vuol dire anche fare un investimento alla cieca quindi è fondamentale credere in quello che si sta producendo. Per quanto ci riguarda l’investimento su Fame è proporzionale al tempo che possiamo dedicargli e il prezzo della vendita è finalizzato esclusivamente alla stampa del numero successivo. Volevamo un prodotto che comunicasse qualcosa che secondo noi fosse interessante da condividere, informazioni, riflessioni, cose che ci fanno ridere. Fame infatti è sicuramente una lettura ricreativa e disimpegnata che a modo suo fa un po’ il verso a Cioè, a supporto di chi come noi ha 30 anni suonati ma probabilmente non ha mai superato con successo l’adolescenza. Non ci aspettavamo tanto interesse e riscontri così positivi: in tanti ci scrivono per collaborare e acquistare i numeri, che infatti sono tutti sold out, compreso l’ultimo che è finito davvero in tempi record.
Di pancia o di testa?
Tutto parte dalle testa ma poi si esprime attraverso la pancia… tocca fa na citazione perché Thoreau l’ha detto meglio “L’intelletto è impotente a esprimere il pensiero senza l’aiuto del cuore, del fegato e di ogni organo”. C’è sicuramente tanto pensiero all’inizio, prepariamo il menù con cura accostando bene gli ingredienti, poi però ci lasciamo andare all’istinto e quello che esce fuori esce fuori. Dopo la ricerca iniziale e il lavoro concettuale di base il resto è pura improvvisazione, prima di tutto perché non sappiamo cosa ci sarà nel numero fino a che non riceviamo le email di chi abbiamo chiamato a collaborare, e poi perché ci facciamo sempre prendere la mano e fino all’ultimo inseriamo contenuti o cambiamo le carte in tavola… insomma facciamo in modo che il processo di costruzione della fanzine rimanga sempre divertente e libero.
23:30 SPUNTINO
Bomba o non bomba voi arriverete a…?
Al prossimo numero, che si chiama Bad Taste, e già stiamo pensando ai prossimi tre numeri, nel senso che abbiamo pronti i titoli e gli argomenti, però FAME è aperiodica e con uscite completamente casuali perché dipende tutto da quanto tempo riusciamo a dedicare alla fanzine. Tra le idee che abbiamo c’è anche quella di creare qualcosa che sia un punto di incontro tra una serie di interessi, dal cibo appunto alla stampa e al diy in genere, quindi non escludiamo che presto i supporti possano espandersi e non essere più soltanto cartacei. No, non faremo dei centrotavola a punto croce… non a punto croce almeno…
Fame o fama?
Noi lo facciamo per FAME.