«Per me vivere hardcore è vivere con una certa integrità» è così che Alessandro Blasi, fondatore del noto gruppo hardcore romano Strength Approach, ci risponde a una delle domande di questa intervista. Sulla scena da 20 anni e con una miriade di concerti sulle spalle abbiamo deciso che era veramente il caso di dare voce a un gruppo che ha fatto parte della storia musicale della nostra benamata Capitale. Augurandogli di cuore di continuare sempre così come sono e suonano!

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Ciao Alessandro, partiamo con le presentazioni…
Ciao a tutti! Mi chiamo Alessandro e sono la “voce” degli Strength Approach in tutti i sensi. È sempre difficile presentarsi a pubblico che non ti conosce senza risultare banale ma per evitare di dilungarmi su quelle che sono le mie molteplici attività legate alla band e non solo credo sia giusto introdurre anche le persone che insieme a me fanno parte del gruppo: Alessandro (bassista), Gianmarco (chitarra) e Luigi (batteria). Sicuramente 4 teste differenti che nonostante tutto riescono a portare avanti questa avventura musicale in giro per il mondo da 20 anni con tanta passione e dedizione a dispetto di tutte le mode che si sono susseguite in questo nostro ambiente e non solo.

Parliamo del tuo gruppo gli Strenght Approach, partendo prima dalla scelta del nome… ci puoi raccontare i retroscena?
Domanda difficilissima! In qualche maniera sono stato obbligato a scegliere un nome e al tempo mi sembrava un nome molto aggressivo che rispecchiasse la voglia di “oppormi” a tutto quello che mi circondava. Negli anni non ho di certo abbassato il tiro ma posso dirti con il senno di poi che avrei potuto scegliere un nome migliore e soprattutto più facile per tutti i promoter che puntualmente si sbagliano e riportano il nostro nome in maniera errata.

Parliamo invece proprio del gruppo, attivo da anni sulla scena, cosa è cambiato rispetto al passato nella nostra città?
Come già detto il gruppo e’ attivo da 20 anni e in tutti questi anni siamo stati in grado di raggiungere degli obiettivi che non avrei nemmeno immaginato. Questo gruppo ci ha permesso di girare il mondo letteralmente e di incontrare tante persone che oltre a considerare amici considero una vera e propria famiglia estesa in ogni angolo del globo. Per quanto riguarda la nostra città molte cose sono cambiate ma in definitiva Roma è sempre lo specchio – a volte distorto – di quello che cambia nel panorama mondiale per quanto riguarda la musica hardcore e non solo. Sicuramente abbiamo avuto momenti migliori a livello di coinvolgimento ma di certo non mi lamento e spero sempre che le nuove leve prendano la strada giusta senza demoralizzarsi.

Che significato ha per te la parola Hardcore?
Altra domanda difficile 🙂 provare a descrivere il significato della parola hardcore è descrivere la proprio vita e l’approccio che si ha a tutto quello che ci circonda 24 ore al giorno. Per me vivere hardcore è vivere con una certa integrità e senza accettare determinati compromessi solo per ottenere il consenso di chi ci circonda e per quello che mi riguarda non è un qualcosa che mi vivo 8 ore al giorno o solo quando sono in tour ma è quel qualcosa che mi definisce e mi motiva giorno dopo giorno a non mollare mai e soprattutto a rimanere positivamente incazzato nei confronti di quello che mi circonda.

Da cosa (o da chi) trai maggiore fonte di ispirazione?
Dalle persone che stimo… dai miei amici… loro sono i miei eroi e grazie a questi esempi positivi cerco di essere una persona migliore ogni giorno lasciandomi ispirare dai piccoli gesti. Se poi parliamo di ciò che ispira le nostre canzoni non mi stancherò mai di dire che la vita quotidiana – nel bene e nel male – rappresenta una forte ispirazione nello scrivere e onestamente non riesco a limitarmi ad un determinato argomento ma cerco di parlare di tutto ciò che mi colpisce utilizzando la mia prospettiva per dare una chiave di lettura a chi ascolta e magari qualche spunto di riflessione su argomenti che reputiamo importanti.

Cosa ascolti per rilassarti?
Devo dire che passando tutta la giornata in negozio è difficile che ascolti solo hardcore… anzi a dirla tutta ascolto poco hardcore e spazio dall’hip hop a quello che letteralmente passa la casa a livello di ascolti. Se poi dovessi scegliere un gruppo nello specifico ti direi i Beatles al momento 🙂

E, invece, per caricarti a pallettoni?
Per caricarmi a pallettoni ascolto i classici con i quali sono cresciuto… Madball, Sick Of It All e anche il nostro nuovo album che è stato prodotto proprio dal chitarrista dei Madball e di cui vado molto fiero perché testimonia 20 anni di carriera della band.

Finisci questa frase per noi: Just a perfect day Drink Sangria in the park And then later…
Have some ethiopian food and chill… ahahahahha

Manda un tuo saluto ai nostri lettori.
Grazie ancora per l’interessamento e ricordatevi che la differenza ai concerti non la fa il gruppo on stage ma il pubblico che partecipa e vive attivamente il momento del concerto. Anche questo in fondo e’ hardcore 😉

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